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Cropped image of neurologist testing reflex on a female patient using a hammer

Come curare cefalea ed emicrania

Il Servizio Cefalee di Polimed, Brescia offre consulenza qualificata per il trattamento e la prevenzione delle cefalee e dell’emicrania

 

Che cos’è la cefalea ?

La cefalea, o più comunemente “il mal di testa” è uno dei dolori che più frequentemente colpisce il genere umano.
Nella maggior parte dei casi non ha una causa identificabile, ma dipende da numerosi sistemi che regolano la percezione e l’elaborazione del dolore; si definisce, pertanto, “cefalea primaria”, in quanto non causata da una malattia “nascosta”. 

A fronte della benignità della malattia, i sintomi possono essere così disabilitanti da compromettere in modo grave la qualità di vita.
Lo strumento più importante per pervenire alla diagnosi  è la “storia del mal di testa” (età di insorgenza, caratteristiche del dolore, frequenza e durata dei singoli episodi, uso di farmaci). Solo una corretta diagnosi può condurre ad una terapia mirata e di successo. 

Emicrania 

Circa il 12% della popolazione generale è colpita da questa forma di cefalea che si manifesta in epoca giovanile, prevale nel sesso femminile e riconosce, almeno nella metà dei casi, una predisposizione familiare.
L’ emicrania è caratterizzata da attacchi ricorrenti di dolore pulsante di forte intensità, localizzato in una metà del cranio o del volto; l’attività fisica anche minima, quale il camminare, o il salire le scale, peggiora l’intensità del dolore che spesso è associato a nausea, vomito, fotofobia (fastidio per la luce) e fonofobia (fastidio per il rumore). L’esordio dell’attacco emicranico può essere talvolta preannunciato da “sintomi premonitori” come sbadigli, malumore, irritabilità, senso di fame. Allo stesso modo nelle ore successive alla scomparsa del dolore possono persistere sensazione di affaticamento, confusione mentale e sonnolenza.
Esistono due tipi di emicrania: l’emicrania senz’aura, che corrisponde alla forma appena descritta e l’emicrania con aura.
Il termine “aura” identifica una serie di sintomi neurologici transitori, di natura benigna. 

Il disturbo visivo rappresenta quello di più frequente riscontro. Si tratta abitualmente della visione di scintillii, o al contrario di offuscamento visivo a spontanea risoluzione. Meno ricorrenti i disturbi della sensibilità (“formicolii” ad un arto o al volto) e/o del linguaggio (difficoltà a pronunciare le parole). Tutti generalmente  precedono la comparsa del “mal di testa” e durano mediamente circa 15’-30’. 

Cefalea di tipo tensivo 

La cefalea di tipo tensivo è caratterizzata da un dolore diffuso come “una fascia” o “un casco” che comprime il capo; l’intensità è lieve o moderata, tale comunque da non impedire lo svolgimento delle normali attività quotidiane, ma di compromettere, talvolta, la concentrazione. L’attività fisica non peggiora, anzi talvolta migliora questa forma di cefalea che è tipica di coloro che trascorrono molte ore davanti al computer o mantengono una postura scorretta per diverse ore al giorno (insegnanti, studenti, impiegati). 

Cefalea a grappolo 

La cefalea a grappolo colpisce soprattutto il sesso maschile intorno ai 30 anni d’ età, ed è caratterizzata da un dolore violento periorbitario , intensa lacrimazione, arrossamento dell’occhio, aumento delle secrezioni nasali ed agitazione. 

Il termine “grappolo” origina dall’alternanza di periodi caratterizzati da crisi dolorose quotidiane (generalmente non più di due mesi) e periodi completamente liberi da dolore.

 

E’ possibile prevenire il “mal di testa” ?

In alcuni casi è sufficiente applicare alcune semplici norme e buone abitudini di vita.

Andare a letto ed alzarsi sempre alla stessa ora non alterando eccessivamente i propri ritmi di vita; 

Controllare la propria dieta, evitando gli eccessi; 

Garantire un’adeguata idratazione;

·Eliminare o ridurre il fumo e/o il consumo di alcolici;

Fare una adeguata e costante attività fisica; 

Non mantenere a lungo posizioni del corpo scorrette; 

Cercare di gestire ansia e stress con l’ausilio di tecniche di rilassamento. 

Se tutto questo non sortisce grossi benefici, è opportuno iniziare un trattamento farmacologico. 

 

Come si cura?

Esiste la possibilità di ricorrere a terapie farmacologiche e, in casi indicati, non farmacologiche.

Abitualmente si distinguono una terapia che ha lo scopo di prevenire il “mal di testa” (terapia di profilassi) ed un trattamento che si propone di interrompere l’attacco doloroso all’esordio (terapia sintomatica). Spesso le due si associano per una corretta gestione del dolore.

Relativamente all’emicrania la gestione è migliorata negli ultimi anni grazie ad una classe di farmaci “i triptani” che hanno il vantaggio di essere specifici ed efficaci per lo patologia, non gastrolesivi e mutuabili. L’indicazione selettiva per la patologia emicranica e la presenza di controindicazioni ne rendono indispensabile la prescrizione medica. 

Il trattamento della cefalea di tipo tensivo predilige spesso l’utilizzo di tecniche di rilassamento muscolare (per es.yoga, pilates) e/o, laddove richiesto, si avvale di farmaci che esercitano una simile azione. 

Il supporto psicologico spesso viene associato in presenza di condizioni emotive o di stress che influiscono negativamente sul dolore . 

La cefalea a grappolo può essere curata farmacologicamente, ma solo dopo valutazione specialistica. 

Anche per questa forma esistono una terapia di prevenzione da intraprendere all’inizio del “grappolo” ed una terapia all’attacco. Quest’ultima, a differenza di quanto non avvenga per altre forme di dolore, ha un unico farmaco attivo sulla crisi acuta (Imigran fiale sottocute) e prevede in alternativa l’utilizzo di ossigenoterapia ad alti flussi.

 

E’ possibile guarire?

L’emicrania e la cefalea a grappolo sono due condizioni che possono migliorare se curate adeguatamente. La cefalea di tipo tensivo, qualora venga identificato il fattore responsabile dello stress, può risolversi anche definitivamente. 

 

Quando consultare un medico?

Il medico va sempre interpellato quando ci si accorge che la qualità della vita lavorativa, familiare e di relazione risulta fortemente limitata dalla presenza del “mal di testa”. Un corretto inquadramento diagnostico è  suggerito anche al fine di favorire una corretta gestione farmacologica.

Nel caso di cefalee frequenti e/o molto invalidanti il rischio più tipico è il ricorso all’automedicazione e, quindi, all’utilizzo inappropriato di farmaci.

 

A Cura Ambulatorio di Neurologia e delle Cefalee

Polimed- Brescia

Neurologo: Dr.ssa R. Rao

 

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